Nel 2007, il bilancio consolidato del sostegno pubblico al settore agricolo, rappresentato dal complesso sistema delle politiche attuate a livello comunitario, nazionale e regionale, è complessivamente stimato dall'INEA pari a circa 16,6 miliardi di euro, corrispondenti al 63,1% del valore aggiunto dell'agricoltura e della silvicoltura e al 35,9% della produzione. Rispetto al 2006, si osserva un aumento del sostegno complessivo pari a 0,8 miliardi di euro, risultato dell'andamento divergente dei trasferimenti (+1 miliardo) e delle agevolazioni (-190 milioni).

Va sottolineato che il dato del consolidato deriva dalla somma di movimenti finanziari effettivi (i trasferimenti monetari effettuati dall'UE e dalle autorità italiane) e i mancati trasferimenti all'erario (le agevolazioni fiscali).

I trasferimenti rivestono un peso di poco inferiore al 70% sul sostegno totale, con una netta preponderanza delle spese sostenute dalle Regioni e da AGEA e Organismi pagatori regionali, in attuazione della PAC. Per quanto attiene le agevolazioni, si rileva che il 44% è costituito da quelle previdenziali e contributive; fra le agevolazioni tributarie, spiccano quelle sull'IRPEF, seguite dalle agevolazioni sull'imposta di fabbricazione degli oli minerali, ossia gli sgravi sul carburante per uso agricolo.

Per quanto riguarda in particolare i trasferimenti, è stata riscontrata la provenienza dei fondi quasi in egual misura dal bilancio dell'UE e dal bilancio nazionale (Stato e Regionei); mentre l'UE riveste un ruolo primario nella decisione sull'allocazione dei fondi (54,2%).

Sotto il profilo della tipologia degli interventi attuati, oltre la metà del sostegno pubblico (55%) è costituito da sostegno "non mirato", seguono gli interventi a beneficio delle imprese (28,5%; di cui 13,7% per aiuti alla produzione, 9,1% per aiuti alla gestione e 5,8% per aiuti agli investimenti aziendali) e quelli per le infrastrutture (11,2%). Abbondantemente distaccata la spesa pubblica per la ricerca nel settore agricolo (1,1%).

Si rileva, infine, che gli interventi a breve termine (aiuti di mercato, alla gestione e al reddito) ricoprono oltre i tre quarti del totale, mentre quelli a lungo termine (investimenti, infrastrutture, ricerca, commercializzazione) il restante 22%.

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