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Annuario dell’agricoltura italiana 2007: settore agro-alimentare in flessione

Sistema agro-alimentare, aziende agricole, produzione, questione dei prezzi, stato dell'occupazione e mercato fondiario. Questi e molti altri gli argomenti racchiusi all'interno dell'Annuario dell'agricoltura italiana, giunto ormai alla sua LXI edizione, presentato oggi dall'Istituto Nazionale di Economia Agraria.

I numeri del 2007 parlano chiaro: l'economia mondiale ha registrato una crescita del 4,9%, con un incremento maggiore verificatosi nelle economie emergenti, e un tasso dei paesi dell'UE (+2,8%) leggermente inferiore a quello dello scorso anno. La situazione agro-alimentare, secondo le stime della FAO, è stata caratterizzata da un significativo aumento dei prezzi dei beni alimentari (+24%), su cui hanno inciso particolarmente gli oli vegetali, i cereali, i prodotti lattieri e il riso. La spesa per i consumi intermedi nel 2007 è salita del +5,8%, proprio a causa dell'aumento dei prezzi (+5,4%). I consumi intermedi costituiscono in aggregato il 58% del valore della produzione agricola ai prezzi del prodotto, di cui il 39% è rappresentato dai mangimi, seguiti dall'energia e dai lubrificanti con +11%. Contestualmente il valore dei sussidi alla produzione al netto delle tasse è diminuito del -2,8%. La produzione agricola dell'UE a 27 membri è aumentata in termini reali del +4,3%, grazie alla crescita delle produzioni vegetali (+8,6%) e di quelle animali (+1,4%), mentre il valore aggiunto per unità lavoro è salito del 5,4%.

Nello specifico la situazione italiana si presenta diversificata, con un lieve aumento del PIL (+1,5%) nel 2007 e del valore aggiunto (+1,6%) al costo dei fattori, grazie all'apporto di servizi (+1,8%) e industria (+0,8%), mentre l'agro-alimentare registra una leggera flessione, in particolare: il valore aggiunto registrato per l'agricoltura è rimasto pressoché stazionario a –0,2%, quello per l'industria alimentare è sceso del –1,7%. L'apporto dell'agricoltura al PIL si assottiglia ulteriormente, scendendo al 2,3% (nel 2006 era del 2,4%) e quello dell'industria alimentare scende all'1,7% (nel 2006 era l'1,8%). In termini di occupazione, l'agricoltura registra un'ulteriore flessione, scendendo al 5,3%, rispetto al 5,5% del 2006, mentre l'industria alimentare si mantiene costante al 2% circa. Ma le difficoltà incontrate dal settore non si esauriscono qui.

La questione dei prezzi, che ha investito il settore, ha implicato l'impossibilità di continuare a circoscrivere il fenomeno inflazionistico, a seguito del più elevato tasso di crescita dell'indice dei prezzi al consumo dei beni alimentari (+2,8%, contro l'1,8% generale) e dei prezzi alla produzione (+4,9%, contro il 3,5% generale). E la situazione non migliora se si passa agli scambi commerciali: diminuisce il peso del sistema agro-alimentare nelle esportazioni (6,7%, contro il 6,9% dell'anno precedente) e delle importazioni (8,7%, contro l'8,8%). Tuttavia, continua a migliorare il saldo normalizzato degli scambi dei prodotti agro-alimentari, che da –15,5% nel 2006 si è ridotto a –14% nel 2007, indice del progressivo miglioramento della posizione commerciale del sistema agro-alimentare, che ha beneficiato di una crescita delle esportazioni (+6,3%) decisamente più consistente di quella delle importazioni (+2,1%).

Nel 2007, l'andamento della produzione in valori correnti mostra un risultato positivo, essendosi attestata a 48.649 milioni di euro, con un incremento pari a +2,5% rispetto al 2006. Tuttavia, in termini reali, la produzione è rimasta nell'insieme stazionaria. Nel dettaglio, si sono segnalati per la silvicoltura un forte calo della produzione (–6,7% in termini reali), per l'agricoltura una lieve flessione (–0,6%) e per la pesca un significativo aumento (+4,7%). La maggioranza delle produzioni vegetali ha registrato un rilevante calo dei raccolti, mentre le produzioni zootecniche hanno mostrato risultati parzialmente migliori. Nel complesso, i risultati produttivi del 2007 sono stati pesantemente influenzati da eventi imprevedibili (clima ed epidemie) e da fattori di instabilità economica (prezzi delle materie prime agricole ed energetiche).

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