Il campo espanso. Arte e agricoltura in Italia dagli anni Sessanta ad oggi
Il processo di allargamento delle frontiere artistiche che ha segnato il XX secolo ha prodotto un "campo espanso" aperto a idee, esperienze e pratiche prima ritenute estranee alla sfera estetica. Ai confini con i territori della natura, del paesaggio, dell'alimentazione e dell'ecologia, anche l'agricoltura rappresenta da questo momento materia d'investigazione delle ricerche contemporanee. Da soggetto paesaggistico a motivo di genere, da riflesso del rapporto uomo-natura a spazio di rivendicazioni sociali, a partire dagli anni Sessanta del Novecento la ruralità assume nell'ambito dell'arte sfumature sempre più complesse, entrando a far parte di un ecosistema articolato secondo direttrici diverse, ora legate all'immagine, ora al senso della storia e dell'identità, ora al fare e al vivere.
Il volume, realizzato nell'ambito del progetto "Promozione della cultura contadina", si propone d'indagare alcuni nodi della trama fra arte contemporanea e agricoltura, concentrando il proprio sguardo sull'Italia dagli anni Sessanta ai nostri giorni: a partire dall'Arte Povera, attraverso le esperienze centrali di Gianfranco Baruchello e Joseph Beuys fino alla parziale eclissi nel postmoderno, per arrivare al panorama degli ultimi quindici anni, testimoni di una rinnovata presenza della ruralità nello scenario artistico.