Le origini del nome

Nel II secolo a.C. si costruì in onore del console romano Marco Emilio Lepido una strada che collegava Rimini a Piacenza e si chiamò Aemilia. Da questa strada è stato dato il nome alla Regione. Nel VI secolo d.C.

i Romani persero questo territorio che venne spartito tra i Longobardi e i Bizantini, chiamando rispettivamente queste terre Longobardia e Romania. La zona dell'attuale Romagna era di dominio bizantino. Con l'unità d'Italia, alla Regione venne ridato il nome originario di Emilia. Solo nel 1947 è stato assegnato l'attuale nome di Emilia Romagna.

Il territorio

La conformazione della Regione si presenta divisa in due sezioni completamente differenti l'una dall'altra. La prima, situata nella parte meridionale della Regione, è tutta montuosa e collinosa: sono le montagne appenniniche, non molto alte, formate da rocce friabili e facilmente erose dalle acque, con frequenti frane e fitti solchi nella roccia. Le cime più importanti sono il Monte Cimone e il Monte Cusna che superano di poco i 2000 m. La seconda, quella settentrionale, è tutta pianeggiante, molto fertile e delimitata a nord dal Po; coincide con la parte meridionale della Pianura Padana. Da ovest verso est la pianura va allargandosi sempre più, fino ad arrivare alla costa adriatica con una larghezza maggiore di quella lombardo-veneta. La montagna è caratterizzata da splendidi paesaggi e da una presenza umana sempre piu' rarefatta, mettendosi in netto contrasto con la pianura che invece si presenta molto abitata, ricca di coltivazioni, con strade trafficate e numerosi fiumi e canali per l'irrigazione delle campagne. I frutteti si coltivano a perdita d'occhio e i campi con le vecchie fattorie abbelliscono questi paesaggi coloratissimi. Anche sul litorale adriatico troviamo due aspetti contrastanti: quello selvaggio e silenzioso delle valli e delle lagune, e quello delle spiagge e delle innumerevoli strutture turistiche situate lungo il litorale costiero.

L'agricoltura

Il settore agricolo ricopre un ruolo importante nel contesto produttivo regionale e si caratterizza per una sapiente combinazione di fattori quali specializzazione e qualità, ma anche innovazione e rispetto dell'ambiente, che ne fanno un modello di razionalità ed efficienza.
Un altro aspetto che caratterizza l'agricoltura regionale è l'integrazione tra produzione, trasformazione e distribuzione, che realizza un sistema di filiere fortemente legato al territorio e alla base agricola. L'apparato produttivo mette in luce una predominanza di piccole e medie imprese radicate sul territorio, specializzate e orientate alle produzioni tipiche e di qualità, con un elevato grado di meccanizzazione, e affiancate da realtà industriali di grandi dimensioni, che garantiscono sbocchi di mercato adeguati alle produzioni di massa.