"L'agricoltura nel Lazio in cifre" ha raggiunto quest'anno la quarta edizione e costituisce ormai una pubblicazione consolidata tra le offerte istituzionali dell'INEA, in sinergia con l'opuscolo "L'agricoltura italiana conta". Con "L'agricoltura nel Lazio in cifre", la Sede regionale ha realizzato un approfondimento sulla vita agricola e sulla governance territoriale, che cade in una fase di riforma della politica comunitaria in riferimento alla futura programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020, accompagnata dalla pubblicazione dei dati dell'ultimo censimento generale dell'agricoltura ISTAT che hanno evidenziato, rispetto al censimento del 2000, una importante trasformazione del tessuto produttivo regionale.

Una pubblicazione che fornisce le principali chiavi di lettura per approfondire e conoscere le dinamiche che caratterizzano il principale settore economico della nostra regione: l'agricoltura. In un territorio la cui superficie è rurale per la sua quasi totalità, circa l'80%. Una sintesi che fornisce le cifre per comprendere ogni suo settore. Dalle aziende ai consumi, dagli agriturismi alle politiche regionali.

Il tutto nel corso di un anno, il 2011, che ha visto la pubblicazione dei dati del Censimento Agricolo. Un anno di crisi, che stiamo ancora attraversando e che colpisce anche l'agricoltura. Per questo diventa sempre più urgente avere una fotografia costantemente aggiornata delle trasformazioni in corso. Un obiettivo cui "L'agricoltura nel Lazio in cifre" risponde ogni anno. Una pubblicazione che è, inoltre, motivo di confronto per gli operatori del settore, e uno strumento per elaborare le strategie di risposta necessarie per il suo rilancio. Una politica che deve necessariamente tener conto di quanto avvenuto in quest'ultimo decennio. Non solo la Pac (Politica Agricola Comunitaria) che impone di ripensare il futuro dell'agricoltura regionale, ma anche la contrazione del numero delle aziende agricole registratosi tra il 2000 e il 2010. Figlia della crisi, certo. Un dato che emerge sia dal Censimento Generale che dai rapporti INEA pubblicati nel corso degli anni. Tuttavia figlia di un processo che ha visto l'aumento delle dimensioni aziendali sempre più in linea con quelle europee, a fronte di una Superficie Agricola Utilizzata (Sau) che ha visto una diminuzione molto più moderata.

Il PIL laziale in questo ultimo anno ha subito una battuta d'arresto, comunque inferiore al dato nazionale, e l'agricoltura della nostra regione ha dimostrato di avere una significativa adattabilità al mutamento delle condizioni economiche generali. Il numero degli occupati nel settore mostra una buona presenza di donne impiegate, e ciò rappresenta un buon indicatore, poiché la componente femminile risente in maniera più immediata della contrazione della domanda di lavoro.

La nostra regione è tra le maggiori produttrici di biologico in Europa, e nel corso del 2011 ha incrementato la superficie agricola dedicata a tali metodologie di coltivazione. Il Lazio, inoltre, vanta eccellenze alimentari di pregio e alte produzioni di specialità agro-alimentari tradizionali, e a Denominazione, a dimostrazione delle grandi potenzialità del nostro territorio e delle capacità delle Aziende regionali di sapere non solo affrontare la crisi, ma anche di offrire prodotti di qualità.

Aziende la cui gestione è diventata mano a mano più complessa, assistendo poi ad un continuo ricambio generazionale che per la prima volta ha visto le donne assumere incarichi dirigenziali che in passato non avevano. Aziende che hanno fatto delle nuove tecnologie il loro principale mezzo di comunicazione e valorizzazione dei prodotti. Promozione cui vanno forniti sbocchi commerciali adeguati e funzionali ad un aumento del reddito in un contesto fortemente concorrenziale, accettando le sfide che il mercato propone e garantendo al tempo stesso gli incentivi necessari allo sviluppo.

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Anno di pubblicazione 2012
Autori: Lucia Briamonte, Roberta De Vito, Sabrina Giuca, Giampiero Golisano, Paolo Graziosi, Claudio Liberati, Mafalda Monda, Antonio Papaleo, Roberto Solazzo
A cura di: Claudio Liberati, Roberta De Vito