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Regione dell'Italia settentrionale (23.864 km2 con 10.426.155 ab. nel 2008, ripartiti in 1546 Comuni; densità 437 ab./km2), compresa tra il crinale delle Alpi Centrali, il medio corso del Po, il Ticino, il Sarca, il Lago di Garda e il Mincio. La Lombardia è divisa in 12 province: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano (capoluogo di Regione), Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese. Le province di Lecco e di Lodi sono state istituite nel 1992; quella di Monza e Brianza, istituita nel 2004, è divenuta operativa nel 2009.
Il nome deriva dal termine medievale Longobardia, in uso nell'Italia bizantina per designare la parte della penisola dominata dai Longobardi, in opposizione alla rimanente, allora detta Romania. Dopo l'888 si indicò col nome di Longobardia la marca carolingia comprendente Milano. Ma ancora nel Basso Medioevo l'accezione del toponimo valicava di molto i confini dell'attuale regione, avvicinandosi a comprendere l'intera Italia settentrionale. Solo dalla costituzione del Regno d'Italia il toponimo si riferisce all'attuale suddivisione amministrativa.

 

Caratteristiche fisiche

La Lombardia si articola al proprio interno in zone morfologiche differenziate: montagna, collina, alta pianura asciutta e bassa pianura irrigua. Le aree di montagna, che coprono i 2/5 circa del territorio regionale, occupano (a eccezione del lembo appenninico isolato che s'incunea tra Piemonte ed Emilia, detto Oltrepò Pavese) una vasta porzione delle Alpi e delle Prealpi. Delle prime comprende le Lepontine orientali e le Retiche meridionali, montagne caratterizzate dall'altitudine mediamente elevata, dal permanere di superfici glacializzate: superano i 3500 m il Pizzo Bernina (4049 m), il Cevedale (3769 m), il Monte Disgrazia (3678 m), l'Adamello (3539 m). Le Prealpi sono invece costituite da formazioni in massima parte sedimentarie e appaiono frazionate in blocchi montuosi, separati da ampie selle, che raramente raggiungono o superano i 2500 m: fra i più noti emergono la Concarena (2549 m), la Presolana (2521 m), le Grigne (Grigna Settentrionale 2409 m).

A sud della zona montuosa si estende la fascia collinare, che si sviluppa essenzialmente in corrispondenza delle aree di accumulo del materiale morenico abbandonato dai ghiacciai quaternari: è cospicua e continua nella Lombardia centro-occidentale (anfiteatri morenici del Verbano e della Brianza), mentre si riduce nel Bergamasco e nel Bresciano, dove riprende con gli apparati morenici isolati del Lago d'Iseo e del Lago di Garda.

La restante parte del territorio regionale (poco meno della metà) è occupata dalla pianura. Distinta a sua volta, secondo un limite di separazione segnato convenzionalmente dalla zona di affioramento spontaneo delle acque sotterranee (zona delle risorgive), in alta pianura asciutta e bassa pianura irrigua. La prima, composta da terreni ciottolosi permeabili, presenta caratteri di aridità che la rendono scarsamente adatta alle colture. La seconda è formata da depositi argillosi impermeabili, a contatto dei quali affiorano le acque assorbite nell'alta pianura. Nella bassa pianura l'abbondanza delle acque ha favorito il prosperare della grande agricoltura, con notevoli problemi di regolazione: i fiumi, infatti, vi scorrono a livello di campagna e, oltre Cremona, addirittura pensili (quindi ampiamente arginati), a differenza di quanto si verifica nell'alta pianura asciutta, dove scorrono incassati in solchi terrazzati.

Da Ovest  a Est, i principali fiumi che solcano il territorio lombardo, affluendo nel Po, che per lungo tratto scorre nella regione, sono: il Ticino, che è immissario ed emissario del Lago Maggiore e che segna buona parte del confine con il Piemonte; l'Adda, che percorre la Valtellina e, dopo essersi gettato nel Lago di Como ed esserne divenuto emissario, riceve le acque del Brembo e del Serio, provenienti dalle alte valli bergamasche; l'Oglio, che scorre nella Val Camonica, s'immette nel Lago d'Iseo e ha come affluenti il Mella e il Chiese; il Mincio, emissario del Lago di Garda. I laghi prealpini (oltre a quelli citati sono da ricordare il Lago di Varese, il Lago di Lugano, parzialmente in territorio svizzero, e il Lago d'Idro), esercitano un influsso decisivo sul regime e sulle torbide dei fiumi: attenuano le piene primaverili o estive e fungono da bacini di decantazione delle loro acque. Le grandi conche lacustri sono inoltre importanti perché mitigano le condizioni climatiche del territorio circostante.

Il fattore orografico incide poi sull'entità delle precipitazioni: si passa da una media annua di 1200-1300 mm (ma anche di 2000 mm nelle parti più interne) nelle valli prealpine, verso le quali affluiscono le masse d'aria di provenienza marina, a una media inferiore a 800 mm nelle aree pianeggianti, benché tra esse l'alta pianura risenta fortemente del contatto con le Prealpi (Bergamo 1243 mm, Pavia 784 mm, Mantova 685 mm).

      

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